Ventiquattro rose di Ferdinando Palladino

Buongiorno lettori e buon lunedì,
oggi sono qui per parlarvi di un libro particolare che, per quanto l'idea di base sia molto carina, ahimé non mi ha fatto molto impazzire. Ringrazio come l'autore, Ferdinando Palladino, per avermi fornito la copia.

Passiamo ai dettagli così mi spiego meglio.













Titolo: Ventiquattro rose
Autore: Ferdinando Palladino
Editore: Amazon self publishing
Genere: Poesia
Pagine: 165
Data di pubblicazione: 1 maggio 2020
Prezzo eBook: €2,99
Prezzo cartaceo: €9,50

Sinossi:

L'amore s'origina negli uomini in modi diversi fra loro. Tutte le sue forme sono il risultato di ciò che ogni uomo si porta dentro, ogni desiderio ed ogni mancanza plasmano il loro modo d'amare e lo rendono diverso, lo rendono speciale. L'amore è un desiderio, un desiderio che come ogni altro nasce dalle mancanze che vivide sbocciano dentro di noi. Cosi sulla base di queste mancanze edifichiamo e costruiamo la nostra personalità e con essa il nostro modo di amare che, in qualche modo, identifica e dice di noi molte, forse troppe cose, che apparentemente celiamo anche a noi stessi. Ventiquattro Rose cerca di esporre ventiquattro modi di amare e con essi le mancanze da cui si originano, ma cerca di farlo con un linguaggio che è quasi poetico, essenziale. Non si tratta di un saggio, ma non si tratta nemmeno di un romanzo, proverà ad essere qualcosa di nuovo ma, che richiama all'antico. Quindi i protagonisti del libro sono tutti i lettori e gli uomini della terra, tutti gli amanti del mondo, con le loro mancanze, e i desideri che li spingono a cercare, a donare, a prendere, a rinchiudersi in sé stessi, a tradire, a combattere

RECENSIONE

All'interno di questo libro ci troviamo immersi in un giardino dove vi sono ventiquattro rose che rappresentano ogni sfaccettatura dell'amore: dall'amore materno a quello carnale, dall'amore per la libertà a quello per la diversità.

Ogni rosa ha le sue spine, più o meno pronunciate, più o meno dolorose. Ogni rosa incarna un volto dell'amore, l'essenza stessa dell'essere umano. 

L'autore vuole mostrarci la forza e la debolezza dell'uomo, quanto l'amore possa essere in grado di elevarci ma al tempo stesso di distruggerci. 

Con queste rose l'autore scava dentro l'animo umano e ci fa capire quanto sia difficile e al tempo stesso amare ed essere amati, lasciarsi soggiogare da un sentimento così forte.

La prosa è molto particolare, forse troppo a mio avviso, perché a volte risulta molto ridondante. La ripetizione continua di frasi e/o parole appesantisce molto la lettura. In certi momenti poi, ho avuto come l'impressione che l'autore abbia solo "allungato la minestra" perché alcune rose risultano essere molto simili, quasi identiche e se si vuol mostrare i molteplici volti dell'amore questo non può accadere. 

Ho apprezzato l'idea di base, il racconto in poesia dell'amore e dei suoi piaceri e dolori, ma lo stile non è scorrevole e il lettore può riscontrare parecchi ostacoli nella lettura. 

Consiglio all'autore di rivedere il testo, magari tagliando qualche ripetizione che appesantisce e cercando di dare una maggiore solidità alla struttura.

Voto finale: 3/5

Alla prossima,
Erika.

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