Buongiorno lettori e buon inizio settimana,
come ogni lunedì oggi sono qui con una nuova recensione e questa volta vi parlo di un libro molto particolare che vi farà sicuramente riflettere moltissimo.
Autore: Marco Turco
Editore: Amazon self publishing
Genere: Giallo
Pagine: 155
Data di pubblicazione: 30 maggio 2020
Prezzo eBook: €2,99
Prezzo cartaceo: €9,99
Sinossi:
Virginia non ha niente, non ha nemmeno un futuro: senza lavoro prova in tutti i modi a diventare un ingranaggio funzionante nel meccanismo della società. Forse può semplicemente mettersi a eliminare persone, anche fare il serial killer è un signor lavoro, forse non il più gratificante, forse non implica necessariamente un rapporto a lungo termine, ma almeno è un lavoro e qualcuno dovrà pur farlo. O no?
RECENSIONE
Virginia è una di noi, una ragazza che come tanti di noi fatica a trovare un lavoro nonostante i mille colloqui, nonostante continui a tentare ogni strada possibile.
Virginia è una ragazza che sa di non avere un futuro, è una donna che sa che per sopravvivere in questo mondo bisogna reinventarsi. E allora perché no? Se il lavoro non si fa trovare, sarà lei ad inventarsi un lavoro perché ciò che è tuo nessuno può portartelo via.
Ed è da qui che nasce l'idea dell'Ammazzalavoro, anche se Virginia non ci aveva pensato proprio a chiamarlo così, perché per lei è solo lavoro, uno come tanti. Perché anche fare il serial killer è un lavoro, e se non si trova altro bisogna pur adattarsi no?
Con una vena ironica e una vera e propria denuncia sociale, Marco Trucco ha creato un romanzo - o per meglio dire una raccolta di racconti - capace di far riflettere su un tema molto attuale come il lavoro al giorno d'oggi.
Io per prima so bene quanto sia difficile trovare un lavoro, quanto sia denigrante passare da un impiego all'altro senza avere alcuna certezza per il futuro perché il cosiddetto 'posto fisso' ormai non esiste più.
L'autore, attraverso una storia originale e volutamente satirica denuncia qualcosa che spesso molti vogliono ignorare perché è più facile fare finta che il problema non esista, piuttosto che battersi per cambiare le cose!
Virginia è davvero ognuno di noi, è ciascun giovane che oggi fatica a trovare un impiego, è un urlo di rabbia verso un mondo che è diventato pieno di raccomandati e figli di papà che hanno la strada sempre facile. Virginia urla al mondo che le cose così fanno schifo, che per sopravvivere si è costretti ad accontentarsi di ciò che viene perché è pur sempre meglio di niente.
Ringrazio l'autore che ha deciso di affidarmi il suo libro, lo ringrazio perché ha dato voce ad una realtà che va avanti da ormai tantissimi anni e lo ha fatto in un modo originale che al tempo stesso è capace di far riflettere il lettore e magari, chissà, far aprire gli occhi a qualcuno che continua a fingere che tutto vada bene.
Voto finale: 5/5
Alla prossima,
Erika.
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