Dodici ricordi e un segreto di Enrica Tesio

Buongiorno lettori e buon sabato,
oggi vi scrivo con un ginocchio dolorante (grazie ghiaccio!) e approfitto del weekend, che mi lascia un po' di tempo libero, per parlarvi dell'ultimo romanzo che ho letto in questi giorni, non sarà facile, ma spero di farlo al meglio almeno questa volta!





Titolo: Dodici ricordi e un segreto
Autrice: Enrica Tesio
Editore: Bompiani
Genere: Narrativa
Pagine: 272
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2017
Prezzo eBook: € 9.99
Prezzo cartaceo: € 17.00
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Sinossi:


"Vuoi essere l'addetta al ricordo, bambina mia?" Attilio, il nonno che è stato per lei un padre, fa ad Aura questa richiesta sconcertante: non assistere alla malattia che divorerà la mia mente, ricordami nel pieno della vita. Aura è una ragazza speciale, ha il nistagmo - disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi - e davvero il suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola, sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così accetta la sfida e parte per un paese lontano. Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all'amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo "leggera" ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade. È così che Aura raccoglie frammenti dell'esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: "cocci" di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente.

Sono stata attirata da questo romanzo sin dal giorno della sua pubblicazione ma, per un motivo o per un altro, l'ho acquistato solo di recente. Devo ammettere che è stata la scelta migliore che, finora, questo 2018 mi abbia concesso di fare. 

Questo è un romanzo davvero molto intenso, infatti al suo interno troviamo emozioni, sentimenti, famiglia, dolore, i ricordi e l'amore mostrato attraverso le sue molteplici forme. 
I primissimi protagonisti che incontriamo sono nonno Attilio, un uomo tutto d'un pezzo che si è fatto in quattro per la sua famiglia ma che, nonostante tutto, si pente per non essere riuscito ad essere un buon padre per Isabella, tanto quanto è stato un nonno perfetto per la sua adorata Aura, la signorina Occhipazzi. 

Nonno Attilio è il collante della famiglia Costa, una famiglia che vede tutti i ruoli invertiti: Isabella è una donna - bambina che fatica ad assumersi le sue responsabilità di madre e di figlia e che non riesce quasi a sopportare il peso della vita stessa sentendosi sempre inadeguata, quando la vita la soffoca 'le sale il Carnevale' e bisogna lasciarla sola a sfogare il caos che la vita genera dentro di lei; Aura, (chiamata affettuosamente 'signorina Occhipazzi' perché soffre di nistagmo: i suoi occhi sono ballerini, ma solo gli altri lo notano perché lei, quando si guarda allo specchio, si vede 'normale'), invece, è cresciuta senza un padre e con una madre poco presente, il loro rapporto è molto complesso tanto che Aura, cresciuta dovendo imparare a badare a se stessa, non riesce a chiamarla 'mamma' ma la chiama per nome, la tiene distante da sé.
Attilio ha cercato di crescere Aura come fosse figlia sua, tentando così di espiare le proprie colpe nei confronti di Isabella. Il Maestro ama infinitamente Aura ed è proprio a lei che chiede lo sforzo maggiore, fiero del suo carattere forte e deciso: il nonno ha una nuova amica, Emme, la Malattia che piano piano si porterà via tutta la sua memoria e vuole che Aura sia colei che lo ricorderà com'era prima di Emme, con i ricordi al posto giusto, e per questo le chiede di salutarsi così, con un'immagine felice di un uomo che ha vissuto tanto e ha sacrificato ancor di più per il bene della sua famiglia.
Per Aura non è un impegno facile, la voglia di riabbracciare il nonno tanto adorato è sempre forte e, per quanto una volta rientrata dall'anno trascorso in Irlanda che proprio lui l'ha convinta a fare perché era ciò che si era prefissata prima di scoprire l'amara verità, non riesce a capire perché nessuno voglia dirle dove si trovi Attilio. Piano piano, attraverso piccoli post-it e lettere, che troverà in giro per casa scoprirà un grande segreto e quell'impegno così duro da mantenere diventerà una sciocchezza, perché finalmente riuscirà a comprendere qualcosa sulla sua famiglia e, in particolare, su nonno Attilio che le farà capire quanto amore quell'uomo dolce e generoso sia stato in grado di regalare alla sua famiglia.

In questo romanzo c'è tanto amore, quello di una famiglia un po' incasinata ma che, in fondo, si regge in piedi proprio grazie ads esso, ma c'è anche quello passionale di un uomo per una donna ed è qui che entra in scena Tomaso, un'altra anima complicata ma che si rispecchia in Aura e trova finalmente il suo posto nel mondo.

Una menzione particolare però va a Gugliemo e Giordano - il fratello eterno bambino - e alla Tregua, un posto dove le famiglie di persone 'diversamente abili' possano lasciarli per un po', un luogo dove questo persone speciali possono trovare un po' di pace e serenità, lontano da sguardi indiscreti e da dita che indicano con malignità, un posto dove anche la nostra Aura trova un po' di sollievo, perché il suo caro amico Guglielmo sa come trattarla, la conosce e la capisce meglio di chiunque altro!

Ho adorato tutto di questo romanzo: la storia, i personaggi così ben delineati e delicati che quasi avrei voluto entrare nel libro e stringerli tutti in un lunghissimo abbraccio, ma soprattutto ho adorato lo stile dell'autrice semplice e scorrevole, non utilizza termini di difficile comprensione ma, al tempo stesso, attribuisce alla storia un tono quasi poetico.
Consiglio questo romanzo a chiunque, dovete leggerlo perché è di una particolarità stupefacente.
Felicità librosa


Alla prossima,

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