Le assaggiatrici di Rosella Postorino

Buongiorno lettori e buon venerdì,
questa mattina sono qui per parlarvi di un romanzo che mi aveva attirata particolarmente e che, nonostante tutto, ho apprezzato molto ma devo ammettere che alcune cose non mi hanno proprio catturata appieno!
Ma vediamo prima i dettagli di questo romanzo poi vi spiegherò meglio ciò che ne penso.







Titolo: Le assaggiatrici
Autrice: Rosella Postorino
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa storica
Pagine: 285
Data di pubblicazione: 11 gennaio 2018
Prezzo eBook: € 9.99
Prezzo cartaceo: € 17.00
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Sinossi:


La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

Di questo romanzo mi aveva attirata la tematica, poteva essere uno dei tanti romanzi che parlano di storia e finire così nel mare magnum dei libri 'storici' che di storico poco o nulla hanno; invece qui ci troviamo immersi nell'epoca nazista in Germania e viviamo tutto ciò che è stato ma percepiamo e vediamo la storia con un punto di vista particolare: quello di Rosa Sauer, una donna comune che non approva l'ideologia di Hitler ma non si schiera nemmeno con l'opposizione. Quello che Rosa e altre nove donne si trovano a vivere è una cosa particolare, che le mantiene in vita evitando di patire la fame ma che le fa vivere in costante contatto con la paura di morire, queste donne infatti sono le assaggiatrici di Hitler, il suo apparato digerente, sono come cavie obbligate a testare il cibo prima che questo sia servito al Fuhrer, tutto ciò è svolto dietro compenso ma ciò che queste donne non hanno è la possibilità di scegliere, di sfuggire ad un'eventuale morte che nell'arco dell'ora di attesa dopo il pasto potrebbe sorprenderle. 
Ma queste donne lottano, lottano per sopravvivere e in particolare assorbiamo la storia di Rosa, una donna sola il cui marito si trova al fronte, lotta per rimanere viva nella speranza un giorno di incontrarlo di nuovo, di riabbracciare la sua felicità, quella felicità acquisita con così tanta fatica e che il destino ha deciso di strapparle via, ancora una volta.

Questo romanzo, a mio parere, ha tanto potenziale, la storia raccontata ha preso spunto da una storia vera, da una vita che ha vissuto sulla propria pelle tutto ciò che comportava essere l'assaggiatrice di Hitler, Rosa Sauer è nata sulla scia della storia di Margot Wolk. 
Devo però ammettere che, per quanto si percepisca l'ansia, la paura costante che attanaglia lo stomaco e blocca il respiro ho mal sopportato il personaggio di Rosa perché pur partendo in modo eccellente riuscendo a catturare la mia attenzione, a rendermi avida di scoprire ciò che di lì a poco sarebbe successo, lentamente invece mi è caduta in basso diventando un personaggio inetto, quasi superfluo. 

La storia è piena di sensazioni, di emozioni, di dolori che s'insinuano sotto pelle. Lo stile è scorrevole e per questo rende la storia fluida, tuttavia mi sarei aspettata qualcosa di più, soprattutto nel finale che mi ha lasciata davvero delusa.


Felicità librosa

Alla prossima,

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