Buongiorno lettori e buon sabato,
so che probabilmente sarete tutti partiti per andare a trascorrere quest'ultimo weekend di luglio da qualche parte, magari al mare, ma vi chiedo di restare ancora un po' qui con me perché oggi tocca a me ospitare il blogtour dedicato a Descendens di Alessandra Paoloni edito Delrai Edizioni uscito il 23 luglio.
Oggi, infatti, se avete seguito il blogtour fino a qui saprete che affronterete l'ultima parte dello story game che Alessandra ha ideato per movimentare un po' l'evento, siete pronti a scoprire che cosa succederà alla fine?
Titolo: Descendens
Autrice: Alessandra Paoloni
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Fantasy
Pagine: 296
Data di pubblicazione: 23 luglio 2018
Prezzo eBook: 3.99€
Prezzo cartaceo: 16.50€
Sinossi:
Un paese alle porte di Roma, una maledizione stregonica, una discendente tanto attesa per compiere chissà quale maleficio. Quando Emma e la famiglia tornano a Tiepole per la morte del nonno Achille Pagliari, la ragazza è ignara del fardello che porta da sempre: lei è la nipote di Marta Vasselli, la strega di cui tutti hanno paura. Suo padre e sua madre non le hanno mai detto la verità, nascondendole il suo futuro come diretta erede di una malefica e crudele strega. A parlarle di quanto ancora non sa di se stessa sono gli occhi dei tiepolesi, la scrutano e la studiano cercando di carpire i segreti occultati dentro di lei, in attesa di vedere compiersi ciò che stanno temendo da anni. Nessuno sa cosa celi questa maledizione, eppure gli abitanti la temono.
Uno spettacolare urban fantasy italiano, dalla penna talentuosa dell’autrice Alessandra Paoloni, dove niente è come sembra e la vera sfida è sopravvivere alla verità. Le sicurezze della vita sono labili certezze da distruggere per scoprire davvero il proprio destino.
Story Game: Parte III
11
In un attimo, quella “cosa” ti è addosso e tu vieni scaraventato per terra. Sei così spaventato e sorpreso che chiudi gli occhi. Pensi di morire, che la tua storia si chiuderà qui. Invece non accade nulla e tu resti disteso a terra. Ancora in vita.
«Alzati, non è successo nulla!»
La voce di Luca ti fa riaprire gli occhi, quel tanto che basta per vedere un altro ragazzo della sua stessa età, che ti sta fissando, sorridendo. Il nuovo arrivato è gracile, basso e tu ti domandi come possa averti gettato a terra con tanta facilità un ragazzino di quella misera stazza.
«Lui è Giorgio. E gli piace mettere paura alla gente»
Luca ti aiuta a rimetterti in piedi.
«Dovresti trovare un altro modo per trascorrere il tempo!»
Non sei disposto a tollerare altre scemenze. Tu vuoi soltanto ritrovare Giovanni, maledirlo perché ti ha fatto cacciare in quella situazione, e tornartene a casa. Giorgio si gratta la nuca e allunga una mano verso di te. Probabilmente si è accorto di non aver fatto una brillante entrata in scena.
«Hai ragione. Ma hanno tutti così paura di queste colline che preferisco comportarmi da giullare piuttosto che starne lontano e convincere anche gli altri a farlo. Ho spaventato anche Giovanni, ma lui ha riso ed è andato avanti, senza voltarsi indietro.»
Quelle parole ti fanno aggrottare la fronte, perplesso.
«Giovanni è passato di qui? E non è più tornato indietro?»
Allora tutta quella storia è vera... Se avevi dubbi, sono stati fugati da quell'affermazione.
«Io non l'ho visto tornare indietro. Ecco perché tutti siamo convinti che sia finito in qualche buca o crepaccio. Quello è morto. Ve lo dico io.»
Rabbrividisci. È un cadavere dunque quello che state cercando?
Ti volti a guardare Luca ma noti che è più confuso di te.
Non ti resta fare altro che andare in fondo alla faccenda. Per questo, salta al paragrafo 15.
Oppure, se vuoi che un nuovo imprevisto sconvolga quell'avventura, continua al paragrafo 14.
12
Quando riapri gli occhi, ti accorgi di trovarti in un luogo chiuso, buio, freddo.
Disteso su un ripiano di legno, scomodo. A fatica ti alzi a sedere, mentre cerchi di invocare aiuto.
Che cosa è successo? Chi ti ha portato qui? Quando oramai sei sul punto di credere che tutto sia finito, una torcia si accende in un angolo della stanza. La luce ti ferisce un poco gli occhi ma tu cerchi lo stesso di mettere a fuoco la figura che la sta sorreggendo.
È lui.
Giovanni.
Lo stupore di rivederlo, supera per un istante la paura di ritrovarsi in quel luogo sconosciuto.
«Giovanni... sei davvero tu?»
La figura compie qualche passo verso di te. Tu scendi dal ripiano di legno, nel caso quello volesse farti del male.
«Sono io, sì. Mi dispiace di averti fatto arrivare in questo posto, ma non avevo altra scelta.»
Ora riesci a vederlo meglio in faccia. Sembra non sia cambiato di una virgola, lui. Sembra lo stesso ragazzo timido e impacciato che era un tempo.
«Che cosa ti è successo? Perché ti serve il mio aiuto?»
Giovanni esita prima di rispondere. E tu capisci che qualcosa non va, che non devi trovarti lì in quel momento. Che era meglio restare a casa. Ma oramai è troppo tardi. Noti che dalla fronte di Giovanni sta colando qualcosa, all';altezza della tempia destra.
Sangue.
È davvero sangue?
«Ma sei ferito?»
Lo vedi scuotere la testa.
«No. Io sono morto. Da diversi giorni. Ma ho chiesto il tuo aiuto perché ho bisogno che tu ritrovi il mio corpo e lo porti via o sarò dannato per sempre.»
Lanci un grido senza nemmeno accorgertene. Cos'è quello, uno scherzo di pessimo gusto? Eppure quell'essere che ti sta davanti sembra davvero una non-persona. C'è qualcosa nei suoi occhi che ti turba. Qualcosa di vacuo, di innominabile.
E capisci che Tiepole oramai ti ha intrappolato. Dal momento in cui hai deciso di arrivare lì, hai segnato la tua esistenza. Eppure il tuo vecchio compagno di classe te l'aveva detto! Ti aveva detto che quel posto era strano!
«Io non posso farlo...», balbetti.
E gridi di nuovo, soprattutto perché lo spettro del tuo ex compagno di classe si sta avvicinando e sta allungando una mano per...
«Svegliati! Svegliati, stai sognando!»
Riapri gli occhi. Sei sudato, stai ansimando, ti dimeni nel tuo letto.
Tua madre ti osserva preoccupata.
«Hai fatto un brutto sogno. Stai calmo.»
Un sogno?
Ti alzi a sedere e ti guardi attorno. Quella è la tua stanza! E, fuori dalla finestra, c'è la tua città!
Allora non sei mai arrivato a Tiepole! Quel posto strano, terribile, dove cose assurde accadono a chi non dovrebbero accadere! Quasi scoppi a ridere dalla felicità. Hai soltanto fatto un incubo. Un terribile incubo.
Il tuo inconscio ti ha giocato un brutto scherzo. Ma forse perché sei davvero desideroso di avventure. Forse sei davvero stanco dell'ordinarietà. Se così fosse, ricomincia da capo il gioco, compiendo delle scelte differenti. Altrimenti, Tiepole ti aspetta tra le pagine di un libro.
13
Non puoi fidarti di qualcosa che non hai visto. Per questo segui i passi di Luca, mettendo quanta più distanza tra te e quella cosa che ti inseguiva.
Il cammino intanto si fa sempre più impervio. Le strade spariscono e adesso state avanzando soltanto lungo sentieri poco battuti di collina, tra erbacce incolte e alberi senza foglie. Luca sembra avere ben chiaro dove portarti, eppure non ti dice nulla. Non parla. Nemmeno si volta. Quando poi il paesaggio cambia, mostrando davanti ai vostri piedi, a pochi metri, una sorta di conca scavata nel terreno, Luca si arresta e tu per poco non gli cadi addosso.
«Che cosa succede?»
Luca si scansa di lato e tu così hai modo di vedere quello che non avresti pensato di trovare nemmeno nel peggiore dei tuoi incubi.
Giovanni si trova nel mezzo di quella conca. È disteso a terra. Non si muove.
Tu non sai che cosa fare e ti volti a guardare Luca, ma lui prima guarda il corpo del ragazzo e poi allunga una mano verso di te. Accade tutto molto velocemente. Luca ti dà un spinta talmente forte che tu perdi subito l'equilibrio e rovini verso il basso, in quella conca, accanto al corpo di Giovanni. Lanci un grido così forte che le corde vocali sembrano spezzarsi.
Giovanni è morto. Quello è il suo cadavere. Non ne hai dubbi. Ti sollevi in piedi, cercando di risalire verso l'alto. È la forza della disperazione che guida i tuoi passi, che ti fa tentare quella fuga, per preservare la vita. Luca ti guarda senza muovere un muscolo.
«Mi dispiace, ma Tiepole aveva bisogno di un forestiero. E Giovanni aveva il tuo numero in rubrica. Ridicolo, vero? Morire perché il tuo ex compagno di classe ha conservato il tuo numero telefonico...»
Tu non le ascolti nemmeno quelle parole assurde. Ti aggrappi alla terra, ti trascini lungo i margini di quella cavità ma non serve a nulla. La terra sotto di te si apre, come se avesse ceduto sul vuoto. E cedi anche tu. Il corpo di Giovanni cade per primo. Viene risucchiato dall'oscurità che alberga lì sotto. Poi, a cadere, sei tu. La terra ti risucchia. Ti inghiotte. Tiepole si ciba di te. Forse sei stato vittima di un sacrificio umano. Forse di un rito che è vecchio quanto il mondo. Fatto sta che lì trovi la fine. E tu apparterrai a Tiepole per sempre.
14
Qualcosa si muove alle tue spalle. Ti sembra di vedere una sagoma tra gli alberi. Una sagoma che ha fisionomia umana.
«Giovanni?»
Sì, sembra proprio lui. Eppure la sagoma, udita la tua voce, scappa, si confonde nella vegetazione e tu, senza nemmeno rendertene conto, scatti in avanti per inseguirla. A nulla valgono le proteste di Luca che ti richiama indietro.
«Giovanni!», gridi ancora.
Corri a perdifiato. Sei certo che sia lui. Lo ricordi molto bene, quel compagno di classe silenzioso e bizzarro. Vuoi trovarlo e andartene da lì il prima possibile. Ma, quando svolti e giri attorno a una albero di quercia, davanti a te si para una figura mostruosa. Ti arresti e perdi l'equilibrio. Per fortuna riesci ad aggrapparti al tronco dell'albero e a evitarti una brutta caduta.
Quello di fronte a te è un animale. Un animale che si erge sulle due zampe. Una sorta di grosso lupo che ti fissa con occhi iniettati di sangue. E tu vacilli. Provi a gridare, a tornare indietro. Ma metti un piede in fallo, perdi di nuovo l'equilibrio, cadendo questa volta, sbattendo la testa contro il masso. E i sensi ti abbandonano. Quando torni in te, sei al paragrafo 12.
15
«È meglio proseguire...»
Sei d'accordo con Luca. E, a quanto pare, anche Giorgio si unirà a voi. Vorresti sapere qualcosa in più riguardo questo nuovo abitante di Tiepole ma sei troppo concentrato a concludere quella faccenda. Non ti piace il posto e non ti piacciono le circostanze. A Giovanni gliene dirai quattro, quando finalmente lo vedrai.
Proseguite dunque per un sentiero battuto. Sia Luca che Giorgio si muovono bene in quel luogo, come se lo frequentassero spesso. Nel cielo intanto si sono ammassate delle nubi. Forse pioverà. Vuoi farlo notare ma i due ragazzi si bloccano all'improvviso e tu devi fare lo stesso. Di fronte a voi è appena calata una nebbia fitta, come un muro etereo che qualcuno ha tirato come un sipario chiuso.
«Io lì dentro non ci vado...», affermi sicuro di quanto stai asserendo.
Sarebbe da pazzi addentrarsi in quel mantello di nebbia arrivata da chissà dove.
«E invece devi. Giovanni è passato da lì.»
Giorgio sentenzia una verità che fatichi a comprendere. Cosa ci è andato a fare Giovanni tra quella nebbia? Si è perso forse tra di essa?
Quando mi volto a guardare il ragazzo che ha appena parlato, noto che Luca non c'è più. Lo cerco con lo sguardo ma non lo vedo da nessuna parte.
«Ha svolto il suo compito. Adesso io devo svolgere il mio.»
«Ma cosa stai dicendo?»
Giorgio ti sorride ma tu non riesci a ricambiarlo. I tiepolesi sono tutti pazzi. Adesso ne hai la certezza assoluta.
«Non ricordi proprio nulla?», ti domanda il ragazzo.
«Che cosa dovrei ricordare?»
«Sei arrivato a Tiepole perché Giovanni ti ha mandato un messaggio. Ma non ricordi proprio cosa stavi facendo mentre leggevi il messaggio?»
Ma che razza di domanda è quella? Eppure, pensandoci bene, non sai dare una risposta. Provi a mettere a fuoco i tuoi ultimi momenti prima di arrivare a Tiepole ma non ci riesci. Ricordi soltanto di esserti messo in macchina e di aver sbagliato più volte strada prima di arrivare lì.
«No...»
Giorgio ti sta ancora sorridendo.
«Non ricordi proprio? La via scivolosa... la curva della strada... la macchina che si schianta...»
All'improvviso un doloroso flash back ti sorprende e ti costringe a morderti le labbra.
Fumo.
Rumori di vetri infranti.
La sirena di un'ambulanza.
Il cellulare in una mano.
Il messaggio di Giovanni.
E se... da quell'incidente tu non fossi uscito vivo? E se Giovanni ti avesse condotto in quel posto maledetto per portarti con sé, in un al di là poco conosciuto?
Ti volti a guardare la nebbia. Ti sta chiamando.
La realtà alternativa che ti circonda si riassume in quel banco di nebbia grigiastra. Lì c'è la fine di tutte le cose, anche se il tuo corpo deve essere rimasto sull'asfalto di quella strada, tra i rottami della tua auto. Tiepole invece ha reclamato la tua anima. E adesso gli appartieni. Per sempre.
Vi è piaciuto giocare con noi? Vi ricordo che domani ci sarà l'ultima tappa del blogtour e che se volete provare a vincere una copia cartacea del romanzo dovrete commentare almeno 5 delle 7 tappe e potrete così partecipare all'estrazione finale!
Vi lascio qui il calendario così che, se non lo avete già fatto, possiate andare a recuperare le altre tappe precedenti.
Alla prossima,
Sempre più curiosa di scoprire altro di questo libro!
RispondiEliminaE' molto intrigante questo romanzo, se lo leggerai fammi sapere che ne pensi!
EliminaNoo, sono stata sacrificata a Tiepole: la terra mi ha risucchiata!! Che meraviglia :D non vedo l'ora di leggere il libro, se queste sono le premesse!!! Complimentissimi
RispondiEliminaCiao Maria Grazia, grazie per aver giocato con noi! <3
EliminaUn gioco bellissimo, un blog tour straordinario. Sono un'anima di Tiepole. Grandi ragazze per questi eventi.
RispondiElimina(Lucrezia Greco)
Ciao Lucy, siamo felici che ti sia piaciuto! In bocca al lupo per il give ;)
EliminaMa comeeee! Ho fatto solo un sogno (incubo è la parola giusta) e potrei rifare tutto fa capo! Ora ci penso. Ma sicuramente, cmq vada il blogtour, Tiepole resta tra le mie mete libresche prossime. Complimenti ora sono curiosa dell'ultima tappa di domani :-)
RispondiEliminaCiao Lisa, assolutamente! Bisogna per forza fare un salto a Tiepole ;)
EliminaGrazie mille per aver ospitato una tappa del BT! E grazie a tutte quelle che lo stanno seguendo :)
RispondiEliminaGrazie a te Ale, è stato un piacere! <3
EliminaSapevo che avrei fatto una brutta fine!Ormai Tiepole ha la mia anima!
RispondiEliminaCiao Elena, ormai Tiepole ha un po' tutte le nostre anime xD
EliminaGrazie per aver giocato con noi :D
Ma daiii é finito troppo presto😭😭 cmq non anche senza incidente tiepole possiede già la mia anima da un po' 😋😋😋
RispondiEliminaSperiamo ti sia piaciuto viaggiare insieme a noi!
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