venerdì vi ho parlato di Fracture, il primo volume della Rya series di Barbara Bolzan che mi è piaciuto un sacco e vi consiglio di leggere (se ve la siete persa qui trovate la recensione) e ora sono qui per parlarvi del secondo libro e, che dire, aspetto con ansia settembre per scoprire cosa accadrà ma se possibile questo secondo volume mi ha colpita ancor più del primo!
Ma vediamolo meglio nel dettaglio!
Titolo: Sacrifice (Rya series 2)
Autrice: Barbara Bolzan
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Storico, fantasy
Data di pubblicazione: 8 maggio 2017
Pagine: 297
Prezzo eBook: 2.99 euro
Prezzo cartaceo: 16.50 euro
Sinossi:
Non dimenticare mai chi sei, Rya. Ora che la strada intrapresa è incerta e il futuro altrettanto pieno di insidie, l’amore guida i suoi passi e la spinge a scelte difficili. Convinta di raggiungere Nemi, la principessa non può venir meno a se stessa e decide così di affrontare la dura realtà, la stessa che non ha mai davvero avuto il coraggio di guardare con i giusti occhi. L’Idrethia non è il luogo meraviglioso delle sue fantasie, è una prigione che inghiotte e getta nel fango, perché la vita fuori dal palazzo non è quella dei ricchi, ma di chi lotta per sopravvivere.
Il secondo capitolo di una saga avvincente, Sacrifice è il romanzo che dà nuova linfa alle vicende di Rya, una donna contro un mondo sconosciuto , che combatte per la dignità e per i suoi sentimenti. Perché una Niva non demorde, una Niva non si arrende mai.
Nel primo volume abbiamo conosciuto Rya Niva, principessa di Temarin e futura regina di Idrethia, il suo carattere era quello tipico delle persone degli alti borghi: viziata e abituata agli agi che la vita di corte le ha sempre garantito. Quando per uno scherzo beffardo del destino si è trovata faccia a faccia con la dura realtà il suo carattere ha cominciato a mutare e, al fianco di Nemi, ha iniziato a capire quanto le sue sciocche lamentele fossero inutili. Poi però Nemi, dopo aver perso tutto, ha preso in pugno il suo destino e ha deciso di andare a presidiare quell'incontro che avrebbe quasi sicuramente cambiato le sorti del regno e lasciato Rya da sola, incaricandola di raggiungere Isan a Juba, che l'avrebbe protetta e aiutata. Rya però decide di agire di testa sua e il destino ha in serbo per lei tempi molto duri. Sacrifice è molto diverso da Fracture, nel primo volume conosciamo una ragazza legata alla sua famiglia, l'unica realtà che ha mai conosciuto, in particolare a sua sorella Alsisia, in Sacrifice invece Rya si trova a fare i conti con il dolore, il sacrificio e la fame. Sacrifice ci fa sguazzare nel fango dei bordelli, nella dura realtà che porta Rya a compiere gesti estremi. Quando approda da Mama, una tenutaria molto conosciuta, proprietaria di un bordello che potremo definire "di classe" nel quale la nostra protagonista si trova a combattere per la sua dignità di donna fino a quando diventa però impossibile evitare l'inevitabile. Rya è macchiata, marchiata a fuoco da una vita che ha intrapreso volontariamente convincendosi che fosse l'unico modo per aiutare Nemi ma intanto il tempo passa e lei non sa nulla e si trova inchiodata ad una vita che non le appartiene e per la quale deve combattere con i denti per sopravvivere e quando, finalmente, approda ad Idrethia la vita è molto diversa da ciò che si aspettava, molti segreti sono celati all'interno della città d'oro, che cosa succederà da ora in poi?
Un romanzo duro, cruento quasi, descritto con una dovizia di particolari da far venire i brividi. Lo stile della Bolzan è impeccabile, ogni dettaglio da uno sfondo particolare alla storia e la narrazione doppia - passato e presente - rende ancora più viva la storia.
Sono infinitamente curiosa di scoprire che cosa ci attende nel terzo, di scoprire la verità su Niken ma anche su Nemi (ho alcuni pensieri a riguardo e spero di non sbagliare) e capire se Rya deciderà ancora di essere la signora di un regno che sembrava essere perfetto e invece nasconde un sacco di insidie e misteri.
Era questo che faceva Nemi, quindi. Non l’amore di Blodric nella nostra stanza profumata, non le notti che avevo trascorso tra le sue braccia a Temarin. Ma questo. Qualcosa di sporco, di rozzo, di doloroso e degradante. Poche parole nel corso della contrattazione, due corpi umidi e sudati, la nausea che si trasformava in conato, l’imperativo: Non piangere! scolpito nella mente, bocche e seni e braccia e gambe avviluppate. Poi, due monete lasciate sul letto e addio.
I miei giudizi
STORIA:★★★★★/5
STILE:★★★★★/5
COPERTINA:★★★★★/5
VOTO FINALE:
★★★★★ /5
Alla prossima,
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