Buongiorno lettori e buon sabato,
sono qui oggi con una recensione di un romanzo che volevo leggere da un po' e, grazie ad una challenge a cui sto partecipando, ho avuto l'occasione di leggerlo. L'ho completamente divorato perché la storia è davvero intrigante ma... ebbene sì c'è un ma, prima però i dettagli del romanzo!
Titolo: Basta un attimo
Autrice: Michela Tilli
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Pagine: 292
Data di pubblicazione: 28 settembre 2017
Prezzo eBook: € 8.99
Prezzo cartaceo: € 16.90
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Sinossi:
Sinossi:
Milano è un freddo sabato di ottobre, Miriam è appena rientrata a casa. Si sente stranamente turbata, inquieta. Non sa spiegare quella strana sensazione alla bocca dello stomaco. Sa solo che la donna che ha intravisto di sfuggita al supermercato è la sua vecchia amica Elena. Ne è sicura. Anche se è passato tanto, troppo tempo dall'ultima volta che si sono viste. Da quella tragica domenica di quindici anni prima che ha cambiato la loro vita per sempre. Perché da allora niente è stato più come prima. Quella profonda amicizia che legava le due donne e i loro mariti si è spezzata e non c'è stato modo di ricucirla. Ma adesso Elena ha deciso di tornare. Di rientrare nella vita di Miriam e della sua famiglia. Forse per la nostalgia di quel legame che non esiste più. Forse per riprendersi quello che le è stato ingiustamente tolto. A poco a poco, giorno dopo giorno, si avvicina sempre di più a quell'amica diventata ormai una sconosciuta, e soprattutto a sua figlia Lucia. Questa splendida diciassettenne non ha idea di chi sia Elena. Eppure è inspiegabilmente attratta dal fascino di quella donna venuta dal passato che le promette una libertà insperata, più grande di quella che ha mai conosciuto finora. Più grande di quella che le ha mai concesso la madre, troppo apprensiva. Quando Miriam scopre che Lucia ha cominciato a frequentare la casa di Elena a sua insaputa, fa appello a tutto il suo coraggio di madre premurosa e attenta. Non può permettere che succeda qualcosa a sua figlia. Per niente al mondo. Ed è pronta a difenderla con ogni mezzo. Anche a confessare quella colpa che le grava da anni sul cuore.
Due famiglie un tempo unite, ora sono come sconosciuti.
Affetti potenti, legami forti spazzati via da una tragedia impossibile da superare.
Due amiche tanto legate, ora sono chiuse ognuna nel proprio bozzolo di dolore.
Guido e Miriam, Elena ed Elio. Quattro amici cresciuti insieme, insieme da sempre e per sempre, nonostante le differenze e, forse, uniti proprio da ciò che li differenzia.
Un giorno però, un terribile giorno tutto si sfascia, un dolore insuperabile fa breccia in quello che sembra essere un rapporto indistruttibile. Matilde, la figlio di Elena ed Elio è morta investita da un'auto, un fatale, tragico incidente. Il dolore unito al senso di colpa fa sì che le due coppie si allontanino, perché quel maledetto giorno Matilde era insieme a Miriam e Lucia - sua figlia. Miriam vive con questo senso di colpa che le attanaglia lo stomaco, che la perseguita e non le permette di andare avanti, di essere la madre che Lucia e Andrea meritano, e nel frattempo vede Lucia sfuggire di fronte ai suoi occhi.
Elena, com'è ovvio che sia, è diventata il fantasma di se stessa e rivede in Lucia la sua bambina, quella bambina che tanto crudelmente le è stata strappata via.
Un romanzo che ho letto molto velocemente perché la storia è intrigante, lo stile scorre e tiene il lettore incollato alle pagine.
Devo però spendere due parole sui personaggi, alcuni migliori altri un po' meno.
Inizio parlando di Miriam, una donna che si è trovata a fare i conti con un dolore e un senso di colpa davvero molto forti ma che, tuttavia, ho mal sopportato in quanto si sente troppo vittima, troppo paranoica e, alcune volte, ho pensato che non dovesse essere lei a sentirsi così, perché in fondo lei una figlia ancora ce l'ha.
L'altro personaggio che non mi è piaciuto è quello di Lucia, una ragazzina che ha pensato di mandare al diavolo la sua famiglia solo perché ha conosciuto lo sfarzo, il lusso e in tutto questo ha creduto di aver trovato un briciolo di affetto, affetto che però, se avesse aperto gli occhi, in realtà non le è mai mancato.
Le due figure maschili, invece, le ho trovate un po' troppo piatte, poco caratterizzate, tenute forse troppo ai margini della storia.
Infine, Elena, una donna spezzata, vittima di un dolore che non posso comprendere ma che credo sia difficile, se non impossibile, superare, e forse l'unico personaggio degno di nota anche se, a tratti, l'ho trovata un po' perversa, ma probabilmente il suo bisogno di avere Lucia accanto sulla quale riverso il suo affetto materno è giustificabile dalla sua grande perdita.
La storia in sé ha grandi potenzialità, l'inizio è molto più dettagliato, meglio articolato rispetto ad un finale che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca in quanto non ben delineato, sviluppato troppo velocemente senza aver risposto a molte delle domande che ci si pone durante la lettura.
Peccato, avevo grandi aspettative su questo romanzo che però sono state soddisfatte solo per metà!
Felicità librosa
Alla prossima,
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