La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone

Buongiorno lettori,
sono qui con una nuova recensione, questa settimana pare essere piuttosto produttiva! 
Questa volta sono qui per parlarvi di un libro che avevo intenzione di leggere da un sacco di tempo ma che, per un motivo o per un altro, ho finito col rimandare e devo dire che mi dispiace averlo fatto perché mi stavo perdendo una storia bellissima e questo mi ha convinta sempre più che devo assolutamente recuperare gli altri romanzi di questo autore.
Ora però, è il momento di parlare di Cesare Annunziata!









Titolo: La tentazione di essere felici
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Longanesi
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 268
Data di pubblicazione: 8 gennaio 2015
Prezzo eBook: € 9.99
Prezzo cartaceo: € 14.90
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Sinossi:


Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.


Ho iniziato questo libro con la tipica paura che mi accompagna ogni volta che inizio una nuova avventura, quell'ansia che mi prende quando inizio a fare conoscenza con i nuovi personaggi e inizio a domandarmi 'mi piacerà?' Questa volta l'ansia mi ha abbandonata dopo le prime tre pagine perché avevo già percepito che Cesare Annunziata mi avrebbe travolta e, infatti, così è stato. 
Cesare è un uomo di 77 anni con alle spalle tanti rimpianti, soprattutto il non aver avuto il coraggio di lasciare la moglie che ha smesso di amare dopo poco tempo e il non essere stato - o meglio, non essersi sentito - il buon padre esemplare che Sveva e Dante avrebbero meritato. 
Cesare è un vecchio burbero, uno di quelli che sta sulle sue e che per evitare di socializzare con persone che, in realtà, vogliono sapere solo per poter spettegolare su di lui non appena volta l'angolo, si costringe ad attraversare più volte la strada per non incrociare i loro sguardi. 
E' un personaggio che ho sentito molto vicino, quasi come se attraverso di lui avessi visto un po' del mio futuro: una vecchia antisociale, contenta della propria solitudine laddove nessuno può più ferirla. Forse, però, tutto questo è un lato sbagliato della medaglia, un modo sciocco di vivere. Perché per quanto i sogni rimangano chiusi in un cassetto, per quanto le nostre scelte vadano sempre a cozzare con la realtà che ci restituisce pugni in faccia, dovremmo trovare il coraggio di apportare piccoli cambiamenti a noi stessi, piccole modifiche che mostrino al mondo che per quanto vogliamo sembrare cattivi e duri alla fine siamo persone che hanno bisogno di attenzioni, come tutti. 
A volte, la forza di cambiare, di cambiarci, ce la da chi ci sta accanto, spesso anche persone che per noi contano poco perché sono entrate da poco nella nostra vita, quasi per caso. Infatti, è grazie ad Emma che Cesare inizia ad aprirsi al mondo, a cambiare se stesso, probabilmente perché conoscere la vita altrui ci può aiutare a vedere la nostra con occhi diversi e quelle cose che per tanto tempo ci siamo portati dentro come un flagello, riusciamo invece a vederle come sciocchezze e a liberarci di quel peso che c'impediva di sorridere. 
Anch'io come Cesare, inizierò a fare il suo gioco del mi piace, per ricordami ogni giorno quali sono le cose che mi rendono felice, perché per quanto a volte la vita ci può sembrare ingiusta, alla fine abbiamo sempre qualche ricordo bello a cui aggrapparci per non lasciarci affossare. 

Felicità librosa

Alla prossima,

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