Sbirciando tra le pagine #1

Buongiorno cari lettori e buona domenica,
concludiamo questa settimana con una nuova rubrica! Da oggi prende il via Sbirciando tra le pagine una rubrica che verrà pubblicata ogni domenica e consisterà nel lasciarvi un incipit di un romanzo preso a caso dalla mia libreria. Mi sembrava un'idea carina e spero che vi piaccia, magari sarà utile per farvi scoprire qualche titolo e magari verrete catturati da un libro che altrimenti avreste scartato!
Diamo il via a questa nuova rubrica leggendo una piccola parte di.......... 



Teach me di Margherita Fray

Sono sempre stata una ragazza brava a scuola.
Non secchiona, ma brava.
Una di quelle alle quali basta il minimo studio indispensabile per arrivare a un buon voto e appena un piccolo sforzo in più per arrivare all'eccellenza.
I miei voti non hanno mai riservato sorprese, né a me, né tanto meno ai miei genitori. Di solito A, a volte B poi bé, tutti scivoliamo in una C prima o poi.
Mi sono sempre accontentata. In tutte le materie tranne che in Letteratura Inglese. Lì pretendo il massimo, lì voglio il massimo e la ragione è semplice: amo da morire la letteratura inglese. Adoro le lezioni della professoressa Tutcher. Quando la guardo spiegarci, è talmente evidente che le piaccia quello che insegna da riuscire a trasmettere la propria passione ai suoi studenti. O almeno a me.
Di solito non ho nemmeno bisogno di prendere appunti durante le sue spiegazioni: mi limito ad appoggiarmi al banco con i gomiti, a sostenermi il viso con le mani e assorbo come una spugna tutto quello che ci racconta, come un bambino con le favole.
Quelle che ci racconta lei, sono favole bellissime.
Ci sono principesse appassionate e determinate, ci sono principi coraggiosi e indomiti, storie d'amore travolgenti, orrori inimmaginabili, mondi inesplorati...
Mrs. Tutcher mi ha spinta tra le braccia della letture con delicatezza: terminato lo studio di ogni autore, recuperava la bibliografia e ci raccontava quali erano i suoi libri preferiti. La mia immaginazione è piuttosto fervida, quindi le bastava davvero poco: una frase, un accenno, per stuzzicare la mia curiosità.
Con il tempo ho capito che la mia vita non sarebbe mai stata eccitante quanto quelle delle mie eroine letterarie: le mie migliori amiche, Seline e Carole, non mi avrebbero mai trascinata in nessuna avventura; non ci sarebbe mai stato nessun ragazzo all'altezza dei personaggi romantici di cui leggevo con tanto entusiasmo.
Piuttosto triste.
Ci sono mattine come questa nelle quali l'unico motivo per cui mi sono svegliata, vestita e tutto il resto; la sola ragione per la quale ho accettato di prendere un autobus puzzolente, stipata come un filetto di tonno in una lattina, è poterla vedere entrare e sorridere nel suo modo fiero, ma rassicurante: una leonessa mamma che sfida i suoi cuccioli a starle dietro.
Quindi, nel vedere che al posto della mia cara, motivante professoressa Tutcher sta entrando un ragazzo - nemmeno un uomo, proprio un ragazzo - davanti ai miei occhi assottigliati per il disappunto, si presentano soltanto tre alternative possibili: urlare, piangere, scrivere una lettera di lamentela al direttore dell'istituto perché, cielo, quello Shakespeare non lo saprebbe nemmeno sillabare.
Lo squadro con aria critica. Sono sicura che non arrivi ai trent'anni, neanche per sogno. Ha una borsa della Converse. Quale professore che voglia risultare credibile si presenta a lezione con una tracolla della Converse bianca appesa alla spalla? Ma per favore!
Indossa una camicia bianca, una giacca scura e una cravatta annodata male, ama che comunque nell'insieme lo avrebbero potuto far apparire professionale, se non avesse deciso di impiccare tutta la sua improbabile credibilità  con un paio di jeans.  Sembra... bah... mi appoggio sul banco sostenendomi la testa con la mano persa nel match rabbioso che si sta svolgendo nella mia testa: sì, è bello da guardare e sì, se pubblicizzasse qualcosa, qualsiasi cosa probabilmente la comprerei, ma, Dio, deve insegnarmi Letteratura Inglese!
Deve istruirmi in modo che quando l'anno prossimo sarà ammessa alla Columbia University, perché io sarò ammesso alla Columbia University, sprizzerò sicurezza, padronanza della materia e conoscenza ad ogni mio intervento!
Sempre che io riesca a smuovere i miei genitori.
Perché mi hanno messo nelle mani di questo incompetente?
Che ne è stato della mia adorata Mrs. Tutcher?
 
Questo è un romanzo davvero divertente e leggere, una storia d'amore ironica ed emozionante.

Spero che questa novità vi piaccia, fatemi sapere in un commento che cosa ne pensate!

Alla prossima,

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