Teaser Tuesday #5 14 febbraio 2017

Buona sera cari lettori,
sono qui con la rubrica del martedì, siete pronti? E' il momento di vedere qual'è l'estratto della lettura di oggi!
Il parapiglia durò qualche minuto, a me sembrò che tutta la vita mi fosse passata davanti in quel momento. Andrew era in terra, Luke gli aveva assestato un doppio destro, Aryanna aveva afferrato il marito e lo aveva trattenuto per gli avambracci. Luke non lo avrebbe più colpito; non dopo averlo mandato al tappeto con la potenza di un caterpillar. Uomini ricordate: mai approfittare della sorella del vostro migliore amico.  Vorrà picchiarvi a sangue nell'attimo in cui v'immaginerà a letto insieme. Aryanna si avvicinò a un Andrew malconcio, notò un filo di sangue colargli dalla bocca e si portò una mano tremante alla gola. Che disastro! 'Stai bene?' Gli chiese con un filo di voce. 'Mai stato meglio!' Rispose lui, sorriso freddo sulle labbra. L'ironia era sempre stata la sua arma migliore. Luke, ancora a pugni stretti, agguantò un bicchiere, le dita gli tremavano e per poco non rovesciò lo champagne addosso a Michael. Il piccolo, ignaro della catastrofe, continuava a impiastricciarsi il visino di purea di frutta. Luke finì lo champagne con un sorso. Che disastro... 
'Vuoi che ti aiuti a tirarti su?' Domandò la dolce Aryanna, porgendo ad Andrew la mano. 'Grazie, faccio da me' Andrew puntò i palmi, fece per alzarsi ma un capogiro lo inchiodò di nuovo al pavimento. 'Penso che me ne starò qualche altro minuto qui' produsse l'imitazione di una risata. 'Amico devi andarci piano, i pugni di Master non sono da sottovalutare' Daniel, sulle labbra un sorriso stropicciato, si sistemò alle spalle di Andrew, gli infilò le mani dentro le ascelle, e lentamente lo mise in piedi. Andrew impiegò qualche istante a ritrovare il controllo, poi, con fare nervoso, si scrollò la polvere dai pantaloni, sistemò la cravatta e lisciò la piega dei pantaloni. Quell'aiuto non richiesto lo aveva infastidito. 'Ne sai qualcosa tu?' Daniel era più alto di una testa e mezza, ragione per cui dovette piegare il capo per guardarlo in viso. 'Direi di si. Un tempo ero sposato con Aryanna' Daniel addolcì il tono per pronunciare quel nome, strizzò l'occhio alla bella ragazza con l'abito da sposa macchiato di omogenizzato. Lei gli sorrise con tenerezza. Intorno a noi, il brusio dei commensali aveva lasciato il posto a un silenzio spettrale. Mi guardai la mano, il flute era ancora pieno per metà. Prima di affrontare i miei genitori levai il braccio al cielo. Cin-cin! 
Il loro tavolo era accanto a quello degli sposi, ciò significava che avevano assistito alla tragicommedia da un palcoscenico privilegiato. Soprattutto, avevano ascoltato ogni singola parola. Tutto lo champagne del mondo non avrebbe cambiato quella verità, e cioè che ero fottuta. Mamma aveva gli occhi sbarrati, le guance rosse, la bocca socchiusa. Se non fosse stato per il caschetto biondo, la si poteva scambiare per l'uomo di un noto quadro di Munch. Papà era impietrito, congelato in una posa di mortale sdegno. Da ogni parte, sguardi attoniti e mani davanti alle bocche. Avrei tanto voluto scomparire all'istante.
'Vieni via, Master? Ne ho abbastanza per oggi.' Daniel, un passo lontano da me, tendeva la mano. Puntai gli occhi sul suo viso e mi stupii che apparisse annoiato, come se lo spettacolino andato in scena non lo avesse scalfito. 'Sicuro di volerti compromettere?' Domandai, convinta che stesse scherzando, ma lui si diede un'occhiata intorno e scrollò le spalle. Non scherzava. Ma sì, mi dissi, diamocela a gambe. Con lo sguardo abbracciai il mondo che girava al mio fianco - così giusto, così sbagliato - capii che fuggire dall'incubo era tutto ciò che desideravo. 'Andiamo, allora.' Afferrai quella mano.

Questo estratto è un po' lunghetto ma è la parte che finora mi ha fatto più ridere di questo libro, ma soprattutto c'è da dire che il meglio viene dopo ma non posso anticipare nulla! 



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