Buongiorno cari lettori e buona domenica,
passata bene la settimana? Io ho lavorato fino a venerdì e ho avuto poco tempo per leggere (sigh!) ma recupererò in questa settimana, sicuramente.
In questa prima domenica di settembre siamo al terzo appuntamento con la rubrica Sbirciando tra le pagine che spero vi possa piacere.
Oggi andiamo a scoprire l'incipit di un romanzo che, quando l'ho letto, mi ha piacevolmente sorpresa nonostante il genere ma, stop, non dico altro e partiamo!
Ross Poldark di Winston Graham
Tirava un gran vento. Nel pallido cielo del pomeriggio si rincorrevano brandelli di nuvole. Foglie secche, a grovigli, invadevano la strada grigia e polverosa.Nella diligenza viaggiavano cinque persone. Una coppia di coniugi non più molto giovani, lui, magrissimo, con un completo nero da impiegatuccio liso ai gomiti, lei grassa, rosea, con un bambino in braccio, e due uomini, uno dei quali, il più anziano, vestivo l'abito talare e aveva un aspetto severo, contegnoso. Il più giovane era alto, ben fatto, con una cicatrice sulla guancia. Indossava un doppiopetto da cavallerizzo e portava i capelli neri, dai riflessi di rame, pettinati tutti all'indietro e tenuti stretti, sulla nuca, da un nastro nero. - Lei mi vorrà scusare, signore, - disse il sacerdote con una chiara voce dal tono vigoroso. - Il suo viso mi è familiare, ma trovo difficile ricordare dove ci siamo conosciuti. Forse è stato ad Oxford? -- Lei è il reverendo Halse, vero? - disse il giovanotto - Preside della Scuola Media di Truro.. - - Lei mi conosce, allora? - disse Halse con aria compiaciuta. - Di solito io sono fisionomista... - - Ha avuto molti alunni... -- Ah, ora capisco. Aspetti... mi lasci pensare ... Francis Poldark. -- Poldark, è giusto. Ma io sono Ross. Logico che lei ricordi meglio Francis, mio cugino. Francis rimase nella sua scuola sino al diploma. Io scappai prima, a tredici anni. -- Ross Poldark. Bene, bene... Ora ricordo. - Il reverendo Halse esplose in una breve risata. - Era un elemento insubordinato...Due macchie rosse si erano formate sui pomelli del reverendo. Rimase a fissare ancora per un momento Ross, poi voltò la testa a guardare fuori dal finestrino.Anche l'impiegatuccio aveva sentito parlare dei Poldark, e in particolare di Joshua. il dongiovanni. Questo doveva essere il figlio. Una faccia insolita con gli zigomi sporgenti, la bocca larga e i forti denti bianchi. Gli occhi erano d'un grigio-azzurro molto chiaro, con le palpebre pesanti, che conferivano a molti Poldark quell'aspetto ingannevolmente sornione.
Spero che questo romanzo v'intrighi così come è stato con me.
Vi aspetto qui, come sempre, se volete lasciare un commento!
Alla prossima,
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