ho appena terminato la lettura di Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile che ho avuto il piacere di leggere per la challenge delle Laure e che ringrazio davvero perché questo mi ha permesso di leggere il primo libro da cinque stelle di questo 2017!
Ma vediamo i dettagli così potrete capire meglio perché!
Titolo: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito
Autore: Salvatore Basile
Editore: Garzanti
Pagine: 302
Prezzo cartaceo: euro 14.37
Prezzo eBook: euro 9.99
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 5 maggio 2016
Sinossi:
Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa, nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone nella valigia, promettendo di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che ritrova ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, Michele ritrova il suo diario, incastrato tra due sedili. Non sa come sia possibile, ma sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. Ora c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito. Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.
Cosa succede quando un bambino di appena sette anni assapora il gusto del tradimento e dell'abbandono? E cosa succede se il simbolo di queste sensazioni è sua madre? Accade che questo bambino inizi a pensare giorno dopo giorno dopo giorno che, forse, se la mamma se ne è andata senza di lui è perché se l'è meritato, perché non vale nulla, non vale la pena che la mamma resti a perdere del tempo con lui. E, poi, accade anche che giorno dopo giorno dopo giorno in questo bambino che diventa ragazzo che poi diventa uomo s'insidia in modo del tutto impercettibile una sensazione di totale abbandono che lo porta a rinchiudersi nel suo piccolo mondo fatto di abitudini concrete che gli garantiscono una piccola certezza, un senso di sicurezza. E dove la trova questa sicurezza? Nella sua casa, che è quella di sempre, quella dove vive fin da bambino, e nel suo lavoro, ereditato a vent'anni dal padre che lo riteneva ormai capace di andare avanti da solo e lo abbandonato, anche lui, definitivamente. Ma a fargli compagnia in questa vita di solitudine Michele ha quegli oggetti che trova ogni giorno su quel treno, quando alla fine della giornata di lavoro lui sale e controlla che ogni cosa sia al posto e, quando trova qualche oggetto sbadatamente dimenticato su un sedile lo porta a casa, insieme agli altri e si aggrappa a quegli oggetti perché loro non possono abbandonarlo a meno che non sia lui a farlo.
Un giorno però, incontra Elena, una passeggera di quel treno tanto fedele a Michele, ma lui non è molto contento perché stava per cenare e detesta chi sconvolge quelle sue piccole abitudini costruite negli anni con tanta fatica ma Elena ha perso una cosa importante, Milù, la bambola di sua sorella e non può assolutamente tornare a casa senza altrimenti sua sorella si arrabbia!
Ed è così che Elena entra prepotentemente nella vita di Michele e si apre un varco nella sua solitudine. Lei è una ragazza piena di energie, solare, vitale! L'opposto di Michele.
Il giorno seguente però accade una cosa che sconvolgerà totalmente la vita di Michele, durante il suo solito giro di ispezione sul treno trova un altro oggetto smarrito ma non è un oggetto qualsiasi: è il suo vecchio diario rosso che sua madre aveva portato via con sé quel giorno di tanti anni fa quando gli aveva promesso che sarebbe tornata e invece non l'ha vista più. Come ci è arrivato proprio su quel treno? Che sua madre fosse tornata a cercarlo? Decide di chiamare Elena, deve assolutamente sapere se lei ha visto chi aveva quel quaderno. Sarà proprio Elena a spingerlo ad andare a cercare sua madre, quel ritrovamento deve sicuramente significare che lei non è lontana!
E da qui ha inizio l'avventura di Michele che lascia dopo anni la solitudine e la sicurezza della sua casa per scoprire perché sua madre lo ha abbandonato e attraverso questa ricerca incontrerà molte persone, alcune buone altre meno e imparerà a scoprire la vita, quella vera, quella che si è sempre negato.
Un romanzo intenso, un romanzo che scivola pagina dopo pagina tra la forza della storia e la grazie di uno stile descrittivo impeccabile che trasmette ogni singola emozione, ogni percezione. Leggendo si diventa Michele, si vive la sua solitudine e il senso di abbandono di un bambino di appena sette anni che non capisce perché la mamma va via senza portarlo con sé e quel che è peggio è che se non fosse corso a casa la mamma sarebbe andata via senza nemmeno salutare! Perché? Mi sono chiesta cosa possa spingere una madre ad abbandonare un figlio, a lasciarlo senza una spiegazione non è giusto pensare "è piccolo, non può capire" una spiegazione, qualsiasi sia l'età è meglio di un vuoto che lentamente ti divora e ti convince di essere una persona senza importanza, una persona per la quale non vale la pena lottare. Ho letto questo romanzo in pochissime ore e sono rimasta un po' svuotata, ho come un senso di mancanza, come se fra quelle pagine sia rimasta un po' della mia fiducia nel genere umano come se, come Michele, anch'io avessi iniziato a chiedermi se davvero la vale la pena fidarsi degli altri, gioire per un nuovo incontro con la sottile consapevolezza sempre nascosta dietro ad ogni angolo che potremmo soffrire, che potremmo essere abbandonati. Ma mi sono anche risposta che sì, ne vale la pena perché è così che va la vita, e negarsi la possibilità di soffrire vuol dire anche negarsi la possibilità di essere felici seppur per poco.
I miei giudizi
STORIA:
★★★★★/5
STILE:
★★★★★/5
COPERTINA:
★★★★★/5
VOTO FINALE:
★★★★★/5
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